Lisa Montgomery è stata condannata alla pena capitale per aver strangolato nel 2004, in Missouri, una donna incinta di 8 mesi, prima di praticarle un cesareo e rapire il suo bambino con l’obiettivo di far credere fosse suo figlio. Gli avvocati della difesa avevano chiesto di tramutare la condanna della donna in ergastolo senza possibilità di libertà condizionale facendo leva sull’infermità mentale.

La sorella maggiore di Lisa, nel suo blog, da sfogo su come si sono svolte le indagini e il successivo processo, confermando dei gravi problemi psichici della 52enne Lisa.

“La giuria non ha capito che è malata? È difficile tenere traccia di tutte le volte che è stata delusa da persone di cui dovrebbe fidarsi. Sua madre e suo padre. I suoi insegnanti di scuola. La polizia. Servizi sociali. Me. Adesso anche il suo governo le stava deludendo. Il mio cuore va alla famiglia di Bobbie Jo, ovviamente sì, ma dobbiamo spezzare la catena delle azioni malvagie”.

Lisa ha sempre sofferto di mai risolti disturbi mentali e di ripetuti abusi sessuali in ambito familiare, sin dall’infanzia. Oltre 1.000 avvocati in questi anni hanno firmato lettere che esortano Donald Trump a commutare la condanna a morte di Lisa in ergastolo, indicando le sue diagnosi di gravi malattie mentali.

Claudio Greggio presidente dell’Associazione Una Vita Sottile, commenta: “Mi ricordo di questo caso, ne parlarono i media di tutta europa. La bambina rapita, oggi ha 16anni e sta bene, non stiamo chiedendo che Lisa sia assolta dalla colpa. Quello che chiediamo è che sia perdonata, uccidendola non faremo giustizia, non ridaremo la madre alla 16enne, ma avremo sulla coscenza un nuovo omicidio, questa volta commesso dallo stato”.

Se la pena venisse eseguita, Trump sarebbe il presidente americano con maggiori esecuzioni in un secolo.

L’esecuzione è fissata per il 12 gennaio nel carcere federale di Terre Haute, nell’Indiana per mezzo di iniezione letale.

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