Una professoressa del liceo Montanari di Verona, esige che l’interrogata si copra gli occhi per essere certa che non legga le risposte. Da quello che si apprende dalla rete degli studenti medi del Veneto, questo non sarebbe il primo episodio e non uno isolato, si parla di insegnanti che impartiscono umiliaizoni di ogni genere: chi interrogato con il viso contro al muro, chi con le mani alzate, chi con il viso schiacciato sullo schermo.

“Un eccesso di zelo” ha definito il dirigente scolastico quando ha appreso della notizia e conferma di aver aperto un procedimento per effettuare delle verifiche.

Sembra che un voto valga più della dignità e dello studente, situazioni vergognose che sono frutto di un sistema di valutazione che non funziona. Claudio Greggio presidente dell’Associazione Una Vita Sottile commenta a freddo la vicenda e afferma: “Chissà perchè i nostri ragazzi devono imparare soffrendo quello che si può imparare ridendo, non sono parole mie, ma dello scrittore, poeta e pedagogista, Gianni Rodari. La scuola Italina già provata da tagli di bilancio ministeriali e sulle materie, con la pandemia da Covid-19, ha veramente toccato il fondo, urge una riscostruzione, non solo dei rapporti umani e sociali, ma anche della scuola che in questo periodo è venuta ulteriormente a mancare.

Continuamente ci chiediamo il motivo per cui i nostri ullustri universitari e ricercatori o ragazzi giovani, lasciano l’Italia per nuovi sbocchi in particolare da alcuni anni a questa parte la meta è l’Australia. Io credo che la domanda sia pressochè retorica in quanto l’italia non offre sbocchi ai giovani, sia dal punto di vista scolastico che del lavoro”.

Alla base di una pratica discutibile, c’è un difetto del nostro sistema scolastico che nasce ben prima del Coronavirus, e questo difetto si chiama estinzione del sociale.

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