E’ in costante aumento il numero delle studentesse italiane che per mantenersi offrono sé stesse in cam o dal vivo, per serate hot o per accompagnare uomini facoltosi. Ma perché lo fanno?


Si parla di un cane che si morde la coda, di un sistema che come sempre fa acqua da tutte le parti: mancano i soldi e tutto costa, ma non c’è lavoro che paghi in modo adeguato. Così giovani studentesse universitarie, la maggioranza tra i 21 e i 26 anni, cercano di mantenersi vendendo sé stesse. Difficoltà economiche, affitti alle stelle, studi costosi, carenza di lavoro; e i soldi facili servono.

Ma i soldi facili sono anche un obbiettivo allettante: arrancare non piace a nessuno. C’è chi non lo farebbe mai, se non fosse costretta dalle circostanze. C’è chi invece potrebbe scegliere qualcos’altro e non lo fa. Ma una domanda serpeggia nell’aria, anche per quest’ultimo caso: perché non avere il diritto di realizzare i propri sogni e di non vivere una vita caratterizzata dalla mediocrità lavorativa ed economica?


La precarietà, di lavoro, di studio, di certezze è davvero tanta; i problemi economici sono spesso insormontabili e le possibilità di realizzare i propri sogni lavorativamente parlando, in Italia, è impresa molto ardua. E’ facile quindi cadere in tentazione. Il mercato delle studentesse in vendita passa ancora sotto silenzio o quasi nel nostro Paese, ma esiste e non accenna a scomparire: magnaccia di sé stesse, queste ragazze si costringono a una schiavitù senza nemmeno rendersene conto.

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